Blockchain

Il nuovo report UE sulle blockchain: le “permissioned” possono essere il traino del settore.

L’EU Blockchain Observatory and Forum lanciato lo scorso anno dalla Commissione Europea ha pubblicato un nuovo report intitolato “Scalability, interoperability and sustainability of blockchains“. Il titolo riassume le tre sfide che, secondo gli autori del documento, il settore deve affrontare.

La scalabilità si riferisce alla necessità di aumentare le performance delle blockchain, ovvero il numero di transazioni al secondo. Per quelle pubbliche questo numero è ancora basso perché si è data priorità alle altre due caratteristiche chiave, decentralizzazione e sicurezza. Nelle blockchain private (o permissioned) questi due requisiti sono meno stringenti e quindi si riescono ad avere valori più elevati di tps (transactions per second).

L’interoperabiltà è la capacità dei dati di fluire da una blockchain a un’altra o direttamente o tramite un servizio terzo, off-chain, che faccia da garante dei dati scambiati. Anche qui, data la minore enfasi posta alla decentralizzazione, le blockchain private sembrano in vantaggio.

Infine la sostenibilità è di due tipi: quella strettamente ambientale, in particolare il consumo di energia elettrica, e quella legata alla “fitness” (nel senso dato in genetica) dell’ecosistema che gira intorno a una data blockchain (finanziamenti, struttura di governance, ampiezza e coesione della community ecc.). Per la loro stessa natura le blockchain private, prive degli energivori meccanismi di mining e nate intorno a reti di business e consorzi già consolidati, garantiscono una maggiore sostenibilità.

Come si è capito, gli autori vedono al momento le blockchain permissioned come le entità trainanti del settore. Esse vengono realizzate solitamente grazie a una chiara visione e a obbiettivi precisi, possiedono una governance efficace, un’architettura modulare service-oriented facilmente aggiornabile e un pool condiviso di abilità, risorse e competenze.

Nella seconda parte del report si auspica, da parte dei governi europei, l’adozione di politiche di sostegno e investimento nel settore guidate da alcuni principi chiave come la diversità tecnologica (per favorire sperimentazioni e competizione), l’interoperabilità e la presenza di un ecosistema decentralizzato in grado di gestire identità digitali. Interessante è l’invito a esplorare la possibilità di valuta tokenizzata (euro-token) per facilitare i pagamenti  e le transazioni gestite da smart contracts.

Il rapporto si chiude con la raccomandazione di continuare, come UE, il sostegno sia alla ricerca che alla realizzazione di progetti infrastrutturali legati alle blockchain nonché agli studi sulla governance delle tecnologie decentralizzate e sui framework legali e regolamentativi più idonei allo sviluppo armonioso ed equilibrato del settore.